Il Gioco del Ponte
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Fino ai giorni nostri

Le frazioni in cui è suddivisa Pisa sono sei a Tramontana ed altrettante a Mezzogiorno e corrispondono, grosso modo ai quartieri cittadini, ma vengono reintrodotte anche le denominazioni delle squadre settecentesche. Ad ogni quartiere corrisponde un organismo che nella terminologia del Gioco del Ponte è definito "Magistratura". Tale organismo organizza la squadra omonima e dà vita a tutta una serie di iniziative tendenti a radicare sempre più il gioco nella quotidianità, ed a sottrarlo al rischio della estemporaneità. Ovviamente ogni Magistratura è caratterizzata da propri simboli, motti, insegne, vessilli e colori, ciò in funzione di un effetto, soprattutto cromatico, assai suggestivo che, per quanto ricreato artificiosamente, nel Gioco del Ponte, non scade al livello di mera manifestazione folcloristica priva di spessore storico.

La manifestazione racchiude in un intero pomeriggio (con l'esclusione della cerimonia della benedizione delle bandiere) tutte le cerimonie e le iniziative che anticamente si svolgevano in un lasso di tempo maggiore. Il Corteo Storico (la Mostra delle Armi) è attualmente composto da 709 figuranti. è doveroso citare la ricchezza dei costumi che, tolti quelli dei Combattenti, sobri nella loro imponenza, sono composti per la maggior parte da velluti, damaschi, broccati e quando sono in panno (come nelle Guardie al Campo) sono arricchiti con inserti di raso e passamaneria dorata. Le armi rappresentano un capitolo a parte nel corteo del Gioco del Ponte: vari tipi di spada, pugnali, picche alabarde e quelle difensive, tra cui spiccano i "morioni" il caratteristico elmo della manifestazione. 24 trombe, 40 tamburi, 41 cavalli, 136 armature, 76 tra bandiere ed insegne sono alcuni dati per far comprendere l'imponenza del corteo che percorre i lungarni pisani riempiendoli di suoni e colori.

Durante il combattimento s'avvicendano le squadre di Tramontana, rappresentanti tutte le sei rispettive Magistrature (Santa Maria, San Francesco, San Michele, Mattaccini, Calci e Satiri) contro quelle di Mezzogiorno (Sant'Antonio, San Martino, San Marco, Leoni, Dragoni e Delfini). Prevale la Parte che s'aggiudica più vittorie parziali. In caso di parità (tre vittorie parziali per parte) si procede, fino al 1996, ad uno scontro decisivo fra due selezioni dei migliori combattenti dei due schieramenti. Dall'edizione del 1997 a quella del 2000 è stato riconosciuto il risultato di parità, abolendo così lo spareggio.

Nell'edizione 2001 è stata introdotta una ulteriore novità: l'accorpamento di due squadre per parte, con conseguente riduzione degli scontri da sei a cinque. Nell'edizione 2002 è introdotto l'accorpamento di tre squadre per Parte che si affrontano in tre combattimenti. Le squadre impegnate nello scontro mantengono nel tempo la composizione di venti combattenti.

Da allora, con diverse ulteriori combinazioni di scontro, si è passati per l’interruzione del 2005, poi per l’esperienza della “Fondazione Gioco del Ponte”, per tornare più recentemente alla tradizionale formula dei sei combattimenti con eventuale spareggio, più avvincente e partecipata.

Fonte:
Il Gioco del Ponte di Pisa
memorie e ricordo in una città
Vallecchi 1980